[Retedellereti] Indagini sulla "mortalità" degli utenti in biblioteca - Richiesta contatto

Giovanni Solimine giovanni.solimine a uniroma1.it
Gio 12 Ago 2021 11:57:05 CEST


Cara Stella e cari amici della lista,
non ho mai effettuato ricerche rivolte specificamente ad affrontare questo
tema, ma ho spesso riflettuto sul fenomeno e formulato qualche ipotesi che
mi sarebbe piaciuto indagare: mi auguro che il lavoro del vostro
tirocinante aiuti a conoscere meglio la questione.
Si tratta di un tema centrale: le biblioteche pubbliche italiane, se
prendiamo a riferimento i dati degli iscritti al prestito, raramente
riescono ad avere un impatto superiore al 25-30% dei residenti su base
annua; questo per quanto riguarda l'uso delle raccolte, mentre il dato è un
po' più elevato se aggiungiamo anche chi frequenta la biblioteca per
studiare su materiali proprio per partecipare ad attività culturali (ma in
questi casi si tratta spesso delle stesse persone che frequentano
intensamente la struttura, per cui se abbiamo avuto 1.000 presenze alle
presentazioni dei libri, si tratta probabilmente delle stesse 200-300
persone, che hanno partecipato in un anno a più di un evento). Ma se
considerassimo anche chi ha utilizzato le raccolte della biblioteca almeno
una volta negli anni passati, ritengo che in molti casi si potrebbe
affermare che la maggioranza dei residenti ha utilizzato la biblioteca.
Un dato di questo tipo modificherebbe di parecchio la percezione
sull'utilità sociale del servizio bibliotecario.
Al di là degli innegabili effetti comunicativi, studiare il fenomeno degli
abbandoni è importante proprio per comprenderne le ragioni: perché una
parte degli utenti smette di frequentare la biblioteca? per disinteresse,
per insoddisfazione, o per altri motivi?
Personalmente sono convinto che le cause della "mortalità" possano essere
comprese solo studiando l'andamento del fenomeno su un arco temporale
piuttosto ampio (non meno di un quinquennio, direi), per avere una
casistica ampia e in modo da valutare una serie di concause. Nei limiti
consentiti dal rispetto della riservatezza, andrebbero fatte alcune
verifiche sull'anagrafe comunale e sulla base dati gestionale della
biblioteca.
L'abbandono, infatti, può essere determinato da varie ragioni, a volte del
tutto indipendenti dalla qualità dei servizi della biblioteca. Non penso di
scoprire nulla cui tu o altri colleghi non abbiate già pensato, ma cito
ugualmente alcune questioni:
- per prima cosa, il dato andrebbe ripulito, eliminando i trasferiti, i
deceduti etc.;
- andrebbe anche analizzato un dato "urbanistico" e di offerta sul
territorio (gli utenti che hanno abbandonato la biblioteca abitavano nel
raggio di un km o di 15 minuti di cammino? o avevano affrontato un
"sacrificio" maggiore per venire in biblioteca? abitavano in una zona dove
ora si è aperta una nuova biblioteca o una biblioteca che ora funziona
meglio? risultano ora iscritti ad altre biblioteche del territorio?
esistono ora altri "attrattori" che fanno concorrenza alla biblioteca? e
così via)
- c'è una correlazione significativa con alcuni dati "sociali" (titolo di
studio, attività lavorativa etc.)?
- va poi considerato l'aspetto generazionale, per verificare la relazione
tra l'uscita dai vari cicli scolastici e l'abbandono della biblioteca
(potrebbe emergere una causa legata alle attività promozionali svolte dai
singoli istituti scolastici, oltre a una probabile correlazione con le
percentuali di lettura rilevate dall'Istat per fasce d'età);
- se si lavorerà sui dati del prestito, le lettura effettuate dagli ex
utenti potrebbero rivelarci qualcosa sulla occasionalità dei loro
comportamenti (hanno utilizzato manuali per prepararsi a un concorso o per
i loro studi universitari, per esempio; hanno letto unicamente volumi
strettamente legati a fenomeni di attualità);
- in altri casi, potrebbe trattarsi di lettori "intermittenti", attratti da
un best seller, oppure da un particolare tipo di lettori "seriali", il cui
rapporto con la lettura si è arrestato dopo l'esaurimento di un filone di
pubblicazioni;
- potrebbe trattarsi, invece, di una vera e propria insoddisfazione, se
l'utente era interessato a un genere editoriale che la biblioteca ha smesso
di acquistare (vale, ovviamente, anche il fenomeno opposto: in molti casi a
un mutamento nella politica degli acquisti segue dopo uno o due anni un
evidente incremento o cambiamento delle richieste da parte del pubblico);
- una correlazioni potrebbe evincersi anche da mutamenti di carattere
regolamentare o negli orari di apertura, che potrebbero avere effetti
significativi su alcune fasce d'età o categorie di utenti, o sui residenti
in determinate aree del territorio;
- c'è una correlazione con una particolare tipologia di attività culturali?
Questi dati ci direbbero qualcosa sulle motivazioni che avevano indotto
quei cittadini a usare la biblioteca e, indirettamente, ad abbandonarla
successivamente.
Resta il fatto che la biblioteca, evidentemente, non è riuscita a
incuriosire e stimolare sufficientemente l'utente, consolidando il rapporto
e facendolo andare al di là delle circostanze occasionali che lo avevano
determinato.
Alla fine, restano gli abbandoni "inspiegabili", che potrebbero essere
causati da delusione o da comportamenti non corretti del personale che
gestisce il contatto col pubblico o, banalmente, dal fatto che quel
cittadino ha modificato i propri gusti e le proprie scelte nell'occupazione
del tempo libero.
In questi casi, se vogliamo saperne di più, credo che non ci sono
alternative all'intervista o al focus group.

Cari saluti e buon lavoro
Giovanni Solimine

Il gio 12 ago 2021, 08:05 Maria Stella Rasetti (Comune di Pistoia) <
m.rasetti a comune.pistoia.it> ha scritto:

> Gentili colleghi di RdR,
>
> sta per iniziare presso la mia biblioteca il tirocinio di uno studente
> universitario che incentrerà la sua tesi sul tema della “mortalità”
> dell’utenza in biblioteca, ovvero quel fenomeno un po’ nascosto e poco
> indagato per cui alcuni utenti che si sono iscritti alla biblioteca
> nell’anno X non ritornano più in biblioteca e quindi non compaiono tra gli
> utenti attivi dell’anno X+1. Il fenomeno è nascosto, perché spesso
> l’assenza degli utenti che non hanno confermato l’uso della biblioteca
> nell’anno successivo si mimetizza dietro i numeri dei nuovi lettori,
> creando un potenziale inganno sulla effettiva tenuta della base sociale
> della biblioteca. Magari gli utenti attivi risultano più numerosi rispetto
> all’anno precedente, ma solo a seguito della perdita di qualcuno: sono 500
> in più, ma solo perché i nuovi iscritti sono 700 e 200 sono le persone che
> abbiamo “perduto”.
>
> Secondo la teoria di Hirschman gli utenti che non sono tornati in
> biblioteca, dopo averla “assaggiata” almeno una volta hanno fatto “EXIT”:
> cioè hanno scelto di non tornare in biblioteca, o si sono trovati nelle
> condizioni di non poterlo fare più. Indagare i motivi dell’uscita dalla
> biblioteca può essere una azione molto utile per focalizzare alcuni nostri
> errori, manchevolezze o condizioni di servizio non facilitanti. Tramite
> questo tirocinio, studieremo in profondità i motivi dell’uscita dalla
> biblioteca per capire se, al di là di possibili motivi “tecnici” (es.
> trasferimento in altra città), la rinuncia alla biblioteca sia avvenuta a
> seguito di una negativa esperienza di contatto da parte dell’utente (es. si
> è sentito trattato male) oppure a seguito di difficoltà operative (es.
> lontananza, orari di apertura non comodi, etc.).
>
> A questo riguardo, sono a chiedervi se nel corso del tempo qualcuno di voi
> ha avuto modo di condurre ricerche analoghe: avrei piacere di poter offrire
> allo studente la possibilità di confrontarsi con chi ha maturato esperienze
> specifiche al riguardo, permettendogli di non dover riscoprire il fuoco e
> la ruota.
>
> Grazie a tutti, buona estate. Maria Stella Rasetti
>
>
>
> +++++
>
> Maria Stella Rasetti
>
> Comune di Pistoia - Servizio Cultura e tradizioni, turismo e informatica
>
> U.O. Sistema delle Biblioteche e degli Archivi Comunali
>
> sede: Biblioteca San Giorgio
>
> via S. Pertini, snc - 51100 Pistoia
>
>
>
> Tel. + 39 0573 371600 (centralino)
>
>        + 39 0573 371788 (diretto)
>
> Fax +39 0573 371601
>
>
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> e-mail: m.rasetti a comune.pistoia.it
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> Sito web: https://www.sangiorgio.comune.pistoia.it
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> +++++
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